• Il saluto del Laboratorio Salute di Società Dolce al professor Amadori

    “Sparirà con me ciò che trattengo, ma ciò che avrò donato resterà nelle mani di tutti”, affermava il poeta Rabindranath Tagore.
    Del professor Dino Amadori, presidente dello IOR, Istituto Oncologico Romagnolo e padre fondatore dell’IRST di Meldola, rimarranno al mondo tesori inestimabili.
    Dall’istituzione nel 2007 dell’IRST, l’Istituto Romagnolo per lo Studio e la cura dei Tumori, eccellenza internazionale nella lotta al cancro, alla passione, dedizione e competenza che vi ha sempre dedicato, fino all’Umanità che ha sempre posto come principio fondante della relazione “medico-paziente” .
    Con il professore Amadori abbiamo inaugurato il Laboratorio Salute e abbiamo condiviso il percorso “L’umanizzazione della medicina e il rispetto dell’etica nella cura”, dove ci ha insegnato a non perdere mai di vista il destinatario primario delle nostre attività: non il malato, non il paziente, ma prima di tutto la persona.

    Ai familiari, colleghi e amici rivolgiamo le nostre condoglianze e un abbraccio sincero.
    Al Professore vogliamo dedicare profonda gratitudine per aver condiviso con noi un pezzetto della sua conoscenza, scientifica e umana, con semplicità, senza mai perdere il sorriso.

    La verità non si dice, si comunica
    Dino Amadori

    Sara Saltarelli
    Responsabile Laboratorio Salute

  • LOTTO MADONNINA: SOCIETÀ DOLCE NON INVESTIRÀ

    Due anni dopo, sono venute meno le condizioni di mercato per l’investimento della cooperativa sociale Società Dolce, sul terreno comunale “Madonnina”, a Modena.

    La gara per il lotto su cui costruire 75 posti di Casa residenza per anziani, un nido ed una scuola d’infanzia con spazi e servizi comuni, oltre ad un ambulatorio, risale al 2018.
    Un progetto rimasto a lungo fermo, per il ricorso al Tar di Kos (gruppo CIR), secondo classificato e per il rinnovo delle cariche amministrative e regionali, che è ripreso solo di recente, con le lettere inviate alla cooperativa dal Comune lo scorso mese di dicembre e il 14 febbraio, dopo l’interpellanza del consigliere Alberto Cirelli.

    I motivi della rinuncia? Pur essendo due lotti pressoché gemelli e destinati all’offerta di servizi per anziani, oggi “Windsor” e “Madonnina” partono da presupposti del tutto dissimili.
    Il primo, assegnato alla cooperativa Domus di Modena, accoglierà una struttura per anziani di 75 posti ed un centro diurno, ma con un vantaggio non indifferente, come spiega Pietro Segata, presidente di Società Dolce: “Mentre per Domus si tratta di fatto di un trasferimento di 70 posti già accreditati nella nuova costruzione, con cinque ulteriori posti a mercato privato, per noi la situazione è diversa. Il bando prevedeva l’accreditamento di 75 posti, ma il rifinanziamento del Fondo regionale per la non autosufficienza copre parzialmente solo l’adeguamento del nostro contratto nazionale di lavoro e non permette, ad oggi, di ampliare il numero dei posti accreditati in Emilia Romagna e di conseguenza nemmeno sul territorio di Modena”.

    Le stesse perplessità riguardano l’opportunità di costruzione e avvio di servizi per l’infanzia: “Negli ultimi due anni – continua Segata – secondo i dati dell’ufficio Statistica del Comune di Modena sui nati e residenti in città, è ripresa la tendenza al calo delle nascite, che nel 2019 sono state 1.471. Un dato che si accompagna alla mancata garanzia da parte del Comune, di convenzionarsi col servizio”.

    L’attesa ha fatto sì che anche l’investimento per un ambulatorio, in quel contesto, sia oggi sconveniente: nel settembre del 2018 un grande poliambulatorio privato ha inaugurato a poche centinaia di metri dal lotto “Madonnina”.

    Un quadro che delinea opportunità di mercato ben diverse di quelle presenti al momento della gara, che non agevola gli investimenti e che ha portato il CdA di Società Dolce a deliberare la rinuncia al diritto di superficie.

  • LO STRESS DA LAVORO CORRELATO NEI SERVIZI PER L’INFANZIA

    “La Cura del Lavoro” è il titolo del convegno organizzato da Società Dolce e Seneca, per presentare l’omonima ricerca sullo stress da lavoro correlato nei servizi per l’infanzia, tenutosi a Bologna il 6 febbraio scorso, presso l’ex Oratorio di San Filippo. Un tema a lungo non affrontato negli ambienti di lavoro coi bambini, ma cruciale per la qualità del servizio, dove il benessere degli operatori ha un diretto impatto sull’esperienza positiva dei più piccoli nei servizi educativi.
    Il percorso, iniziato nel 2017, è durato due anni e ha riguardato 551 addetti del settore, tra educatori, coordinatori, staff di coordinamento, Lavoratori al 99,4% donne, nell’82% dei casi con contratto a tempo indeterminato, che invecchiano, con un’età media di 42 anni.
    Gli eventi sentinella dello stress sono l’assenteismo per malattia, strettamente correlato all’età e le assenze per la cura di persone non autosufficienti. Donne che lavorano, quindi e che a casa hanno figli o genitori anziani, che a loro volta dipendono da loro.
    I problemi più frequenti delle lavoratrici? Disturbi muscolo scheletrici importanti, ma anche alti livelli di esaurimento emotivo.

    “Scegliere un percorso di ricerca-formazione-azione, rispetto a questo specifico – ha spiegato Caterina Segata, responsabile servizi 0/18 di Società Dolce – è stato utile per la delicatezza del tema e per evitare che un questionario o una rilevazione diventassero un mero adempimento normativo e burocratico. Abbiamo voluto ancorare immediatamente l’esperienza all’organizzazione, sul campo e con chi vi lavora, col gruppo dei coordinatori pedagogici e coinvolgendo il personale educativo e ausiliario.”
    Il metodo di ricerca è stato spiegato da Renzo Colucci, direttore dell’ente di formazione Seneca Impresa Sociale: “All’elaborazione e analisi dei dati sono emerse le prime ipotesi interpretative – ha detto – e si è arrivati ad una prima definizione dei problemi professionali, delle condizioni e dei fattori di stress, giungendo poi ad ipotizzare dei risultati validati dai gruppi e dalla direzione aziendale. Un percorso rimodulabile in corso d’opera, che ha coinvolto anche diversi settori della cooperativa.”

    Dopo la presentazione della ricerca con Barbara di Tommaso, l’evento si è concluso con la tavola rotonda condotta da Pietro Ravagli, responsabile HR e ICT di Società Dolce, che ha visto partecipi Maria Cristina Volta, Regione Emilia Romagna, Stefano Grandi, consulente e formatore, Lucia Balduzzi, docente del corso di laurea in Educatore nei servizi per l’infanzia dell’Università di Bologna e Francesco Saverio Violante, direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro dell’Università di Bologna.

  • Ali per il Futuro – Seminari

    EVENTO RINVIATO A DATA DA DESTINARSI

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    Società Dolce promuove un ciclo di seminari su Ali per il Futuro, progetto nazionale di contrasto alla povertà educativa sostenuto dall’Impresa Sociale Con I Bambini, per analizzarne gli esiti e patrimonializzare l’esperienza.
    Il primo seminario focalizza l’attenzione sulle fasi di individuazione e ingaggio delle famiglie, cruciali per la costruzione della relazione, dalla cui intensità sembra dipendere la riuscita degli interventi.
  • TRAIETTORIE DI CURA DEGLI ANZIANI A SEGUITO DI EVENTI AVVERSI

    EVENTO RINVIATO A DATA DA DESTINARSI

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    Presentazione della ricerca:
    TRAIETTORIE DI CURA DEGLI ANZIANI A SEGUITO DI EVENTI AVVERSI. UN’ANALISI SOCIOLOGICA SUL TERRITORIO RIMINESE
    promossa da Cooperativa Sociale Società Dolce

    28 febbraio 2020 ore 10,00-13,00
    PALAZZO DEL TURISMO SALA CONVEGNI
    Piazzale Fellini, 3 – Rimini

    PROGRAMMA
    Ore 10,00 SALUTI E INTRODUZIONE
    Gloria Lisi, Assessore alle Politiche sociali e Vicesindaco, Comune di Rimini
    PRESENTAZIONE DELLA RICERCA
    Antonio Maturo, Università di Bologna e Brown University
    INTERVENTI
    Stefano De Carolis, Responsabile Centro per i Disturbi Cognitivi e Demenze di Rimini, AUSL Romagna
    Elisabetta Silingardi, Direttore U.O. Anziani e Disabili Fisici e Sensoriali Rimini, AUSL Romagna
    Manuela Graziani, Responsabile Settore Servizi alla Persona A.S.P. Valloni Marecchia
    Giorgio Romersa, Presidente Associazione Alzheimer Rimini
    CONCLUDE
    Pietro Segata, Presidente e Direttore generale Cooperativa Sociale Società Dolce

    Guarda la locandina
    Per informazioni: Cooperativa Sociale Società Dolce
    051 644 1211 – labsalute@societadolce.it

  • SOCIETÀ DOLCE AL 101° POSTO NELLA TOP AZIENDE DELL’EMILIA ROMAGNA E MARCHE

    Società Dolce batte la crisi e guadagna il 101° posto nella Top Aziende dell’Emilia Romagna, salendo di quattro posizioni rispetto all’anno precedente, quando ricopriva il 105° posto.
    La classifica, basata sulla sintesi dei bilanci delle principali aziende di Emilia Romagna e Marche, sulla base del fatturato 2018, è stata pubblicata su Top Aziende e presentata in data 31 Gennaio 2020, con un inserto de Il resto del Carlino.
    Con i suoi 99.570.066 euro di fatturato, la cooperativa ha dimostrato come responsabilità, democrazia, eguaglianza, equità e solidarietà, unite ad una visione di ascolto e di prossimità con i bisogni dei territori e delle persone, sia vincente. Pietro Segata, presidente di Società Dolce, è soddisfatto: “I 100 milioni di fatturato raggiunti – ha affermato – sono un risultato straordinario per una realtà del terzo Settore come la nostra. Ora è il momento di consolidare.”

    Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia Romagna, nell’editoriale relativo alle cooperative, ha sottolineato come il comparto dei servizi, la cooperazione sociale, stiano dando risultati molto positivi, sia in termini di fatturato, che per incremento degli addetti: “Le nostre realtà non rallentano”, ha affermato.
    D’accordo anche Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna: “Il trend è positivo, così come lo è per la cooperazione sociale, che vanta un buon andamento in termini di fatturato e lavoratori occupati”.

    La sfida per il futuro? Sta nell’innovazione, nel mettersi in gioco. Un punto sul quale Società Dolce ha già mostrato la propria forza, partecipando da protagonista a diverse esperienze di sviluppo con la Regione Emilia Romagna, le università e avviando start up di servizi in ambito sanitario.
    “Diverse coop – ha detto Milza a Il resto del Carlino – si stanno adattando a qualcosa di diverso, cercando di mettersi in gioco. L’innovazione non è solo di prodotto, ma anche di processi. Molti passi in avanti stanno arrivando dalla cooperazione sociale”.

    Leggi – Top Aziende “La politica batta un colpo” – editoriale di Matteo Naccari

    Leggi – Top Aziende “Legacoop ha fiducia nel futuro. Le nostre realtà non rallentano” – intervista di Francesco Moroni a Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia Romagna

    Leggi – Top Aziende “Il modello delle coop più forte della crisi” – intervista di Giuseppe Catapano a Francesco Milza, presidente di Confcooperative Emilia Romagna