• Come nasce un abito da sposa

    Storia di un’attività inaspettata al tempo dell’emergenza Covid-19

    Inizio gennaio 2020, le feste natalizie sono finite da poco. MTC riceve una telefonata: è T., assistente sociale conosciuta qualche anno prima che ha collaborato con la struttura fino ai mesi precedenti. Ci saluta, domanda come stanno le ospiti e svela quindi la ragione principale della sua chiamata. E’ in procinto di sposarsi, le nozze sono infatti programmate per giugno di quest’anno. Manca però ancora qualcosa. Ci guardiamo tra colleghe, non sappiamo di cosa si possa trattare e soprattutto in che modo MTC possa essere d’aiuto in un matrimonio. “Vorrei che foste voi a confezionare l’abito da sposa! Fate un corso di sartoria in struttura, no?”
    Inizia così l’attività di sartoria volta a realizzare un vestito da sposa! Per prima cosa si chiede la collaborazione dell’insegnante che si occupa del corso di sartoria, dopodiché vengono coinvolte anche due volontarie amanti del cucito, quindi le ospiti di Madre Teresa più interessate all’attività. L’abito viene disegnato a più mani, si cercano i tessuti, vengono valutati diversi modelli. La futura sposa non ha un’idea precisa, perciò lascia in tutto e per tutto carta bianca: l’unica richiesta che avanza è che il vestito non risulti troppo attillato, perché aspetta un bambino e nei mesi a venire la pancia inizierà a farsi vedere.
    L’attività va a gonfie vele, quattro ospiti della struttura lavorano con la sarta e le volontarie. Nel frattempo però iniziano le prime complicazioni date dall’emergenza sanitaria… L’insegnante e le volontarie non possono più entrare a MTC, e poi ancora, le ospiti stesse, così come in tutta Italia, sono caldamente invitate a uscire dalla casa unicamente in caso di necessità. Trascorrono così due mesi, tra incertezza e difficoltà di previsione rispetto al futuro.
    Le volontarie e la sarta mantengono i contatti con le ospiti, che sperano di riuscire a portare a termine il vestito nei tempi richiesti. In realtà non è necessario, perché le nozze vengono spostate a fine estate. L’attività di sartoria in questi mesi si converte e vengono così prodotte centinaia di maschine in tessuto, sempre con il prezioso aiuto, seppur da remoto, delle volontarie. Nel frattempo arriva maggio e con lui la possibilità di ritrovarsi – con le dovute precauzioni – presso la struttura: la sposa viene invitata a provare il vestito, ormai ultimato, e si completano i dettagli finali.
    E’ giugno, inizia l’estate, e l’abito da sposa è finito! Le ospiti osservano T. che lo indossa contenta per l’ultima prova, è già oggi un giorno di festa.

    Gruppo Madre Teresa di Calcutta
    struttura di riparo notturno, Bologna

  • Accanto ai nostri anziani

    Sono le piccole attenzioni quelle che scaldano il cuore e ci fanno sentire bene con noi stessi e con gli altri.
    Durante il lockdown i nostri anziani non potevano rimanere soli… Lo staff del centro diurno per anziani “Monsignor Bonicelli” di Parma ha fatto sentire la sua vicinanza agli ospiti, soli in casa, ed ora che la riapertura del Servizio è prossima si è impegnato per garantire continuità con il personale di riferimento.
    La nostra azione è stata apprezzata e questi sono i ringraziamenti arrivati dalla famiglia di un’anziana.

    Antonella,
    referente CD Monsignor Bonicelli

    Buonasera,
    con l’occasione vorrei rivolgere un particolare ringraziamento alla sig.ra Stefania che in quest’ultimo mese e mezzo ha affiancato nelle due ore settimanali di compagnia la zia, Paola, accostandosi a lei in maniera delicata e con particolare pazienza. Ringraziamo altresì la cooperativa per l’attenzione dimostrataci in questo difficile periodo e nell’immediato nell’aver inserito la zia nel gruppo che verrà gestito anche dalla sig.ra Stefania.
    E’ una bella attenzione che avete avuto nel tentare di dare una figura di riferimento che facesse da tramite tra i giorni passati sola in casa e la ripresa delle attività del centro.
    Grazie ancora Elisa anche a nome dei miei genitori