• azione Assistenza Sanitaria

    EMERGENZA COVID-19
    per tutti i Soci

    E’ attiva, in caso di contagio da virus COVID-19, la copertura di GENERAL MUTUA per l’assistenza sanitaria integrativa.
    Previsto il riconoscimento di una tantum di Euro 500 per ricoveri o regimi di quarantena obbligatoria.

    Per richiedere questa prestazione inviare la richiesta a info@generalmutua.org

  • Gnocchi nel laboratorio di cucina online

    I ragazzi della scuola secondaria di primo grado “Vincenzo Neri” di Pianoro, che avevano avviato un laboratorio di cucina con gli anziani frequentatori del Centro “Giusti”, sono stati fermati dal coronavirus, ma continuano l’attività online.
    I preziosi insegnamenti delle zdore pianoresi vanno avanti con la cucina “a distanza”, tant’è che si sono cimentati con gli gnocchi.
    A condurre i compagni nella ricetta, un alunno della classe 2A.

    Andreina, animatrice
    Centro “Giusti”, Pianoro (BO)

    Scopri la ricetta

  • Motivazione ed engagement per “Albero Blu”

    Dopo la positiva sperimentazione nei servizi per anziani del progetto “Motivazione ed Engagement”, l’iniziativa si sposta nella residenza per persone disabili “Albero Blu”.
    L’engagement è uno stato mentale positivo e di soddisfazione, associato al benessere e alla buona relazione con il proprio lavoro.
    L’emergenza del Covid-19 ci ha fatto vivere tre fasi: la prima, di shock, con reazioni di panico-attacco-fuga, la seconda di ricerca di strategie e adattamento e infine, il fronteggiamento e la centratura di orientamento al futuro. In tutte le fasi, è stato fondamentale avere come risorsa il gruppo: “È stato importante condividere pensieri e preoccupazioni – ha detto Lucia Corlianò, coordinatrice di “Albero Blu” – prendersi cura dell’altro, senza però dimenticare se stesso. Ed è stato un prezioso contributo poter contare su professionisti venuti in aiuto da altre realtà, quando la situazione era quasi al collasso.”
    Ecco allora che il gruppo è ben più della somma dei suoi componenti e 1+1= 3.
    Il progetto di supporto è disponibile ogni lunedì dalle 13:30 alle 15, a cura dello psicologo Fiorinto Scirgalea. Alla base del percorso, c’è la percezione che abbiamo di noi stessi, il saper essere, il sentire, l’esprimere, il divenire. Per crescere professionalmente, con gli altri, uniti anche quando dobbiamo essere un po’ distanti.

    Lara Zuccolo, coordinatore responsabile area Integrazione
    Bologna

  • Attività per grandi e piccini – 1

    Dall’inizio del lockdown, il personale dei nidi e delle scuole dell’Infanzia è rimasto vicino ai bambini e alle loro famiglie, anche se in modo virtuale.
    Sono tanti, i consigli per impiegare il tempo in famiglia, dal laboratorio di cucina, con facili ricette come la pasta coi piselli delle dade Lucia e Anna del nido di Crespellano, al pancake alle fragole, o al banana bread, delle dade Bruna e Barbara del nido Pan di Zenzero.
    Poi ci sono i consigli di lettura, per raccontare storie accompagnate da esperienze di gioco, con scatoloni che diventano auto, navi, nascondigli. o la pasta di neve, candido materiale per la manipolazione, dove lo sguardo del genitore accompagna il gioco del figlio.
    Ve li proponiamo da provare.

    Il personale del settore Infanzia
    Bologna

  • Operatori CSRR Selleri Battaglia

    Gentilissime colleghe e gentilissimi colleghi,
    nell’abbracciarvi tutti vi presento un piccolo filmato sulla vita al Centro in questi tempi difficili, nella speranza di sollevarvi un pochino…
    Operatori Selleri Battaglia

    Claudio, area Disabilità
    Bologna

  • Festa dell’Infermiere

    Il 12 maggio è stata la Festa Internazionale dell’Infermiere, una categoria di professionisti in prima linea contro il Covid-19.
    Noi dell’Hospice “Villa Adalgisa” di Ravenna, nei mesi di marzo e aprile abbiamo ricoverato 44 persone, ponendo una particolare attenzione al singolo percorso di cura, raccogliendo più informazioni possibili rispetto a sintomi, contatti, indagini eseguite e trasferimenti all’interno dei diversi setting di cura.
    Data la tipologia di pazienti, abbiamo scelto di non sospendere completamente le visite dei familiari, consentendo la presenza continuativa di un parente, soprattutto nei casi più delicati, al fine di non venire meno ai paradigmi fondamentali delle Cure Palliative. La nostra struttura è rimasta sempre “pulita”, nessun caso di coronavirus. Fortuna? Certamente anch’essa aiuta, ma tutti gli operatori dell’Hospice si sono  impegnati con professionalità e la massima attenzione per garantire la sicurezza del servizio. Un lavoro quotidiano, fatto di fatica, procedure in continua evoluzione in conformità ai D.P.C.M., dispositivi di protezione, sanificazioni ripetute, turni, triage all’ingresso, senza mai perdere il sorriso.
    La foto che inviamo è stata pubblicata dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche della provincia di Ravenna. Ne siamo orgogliosi, perché riconosce formalmente il valore del nostro intento.

    Samantha Sturaro, coordinatore
    Hospice “Villa Adalgisa”, Ravenna

  • Suona la sveglia

    Suona la sveglia e tutto ricomincia inesorabilmente come il giorno prima. Mi vesto e scendo in strada. Il tragitto in auto è spettrale, il silenzio ha un posto d’onore. Arrivato in struttura, comincia la vestizione: l’aria che si respira tra colleghi non si direbbe un cambio turno, ma la sostituzione che dai ad un soldato che ha terminato il suo servizio. Incontro chi smonta da notte, visi cianotici per le mascherine, sguardi con una costante e sottile preoccupazione per il prossimo turno che verrà. Ma siamo forti. Se volete comprendere il concetto di forza interiore, è in questi luoghi, che si percepisce la grandezza e la capacità dell’essere umano, l’abnegazione e il dovere verso gli altri.
    In infermeria indosso la mascherina e provo la febbre: arruolato anche per oggi! Il lavoro si svolge come solito, ma qualcosa è cambiato: un ospite tossisce e si valuta subito qualche giorno in quarantena. Ogni persona è allontanata almeno un metro dalle altre.
    A volte mi domando come gli ospiti possano vederci, nascosti dalla mascherina che toglie espressività. C’è una nuova dimensione nel percepire gli altri: dove metà viso scompare, lascia spazio agli occhi e ogni sguardo diventa un attimo eterno. Anche negli ospiti anziani, su un corpo invecchiato, gli occhi non conoscono il decadimento della bellezza.
    Inizio le videochiamate coi familiari, con la responsabilità di fungere da tramite. Un anziano dice: “Sembra d’essere tornati in guerra, quando ci si mandavano le lettere…solo che ora si usano questi telefoni”.
    Una signora di 98 anni vuole parlare col figlio. Da un po’ è allettata e lui non può accedere alla struttura per farle visita. Assisto alla gioia della madre e ascolto la voce del figlio, piena di emozioni che sai resteranno per sempre, come se ognuno di noi percepisse che il giorno successivo se ne sarebbe andata. Che tristezza e che emozioni dà questo lavoro! Siamo piccole luci su un piccolo pianeta, è ora di fermarci a riflettere e vivere per ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Fermiamoci un attimo…il tempo è lento, quasi dilatato, ascoltiamo il respiro delle virtù e delle emozioni scivolare sulla tavola di un quadro ancora da dipingere. Un bellissimo quadro.

    Ares, animatore
    Ex tirocinante di Società Dolce, Bologna

  • Motivazione e autoefficacia

    Nasce nel nucleo accreditato della CRA “Nevio Fabbri”, il progetto “Motivazione e autoefficacia”, con l’obiettivo di motivarsi, unito alla percezione che abbiamo di noi stessi.
    Saper essere, sentire, esprimere, divenire, nella situazione di emergenza che stiamo vivendo.
    Il progetto, a cura dello psicologo Fiorinto Scirgalea, ha coinvolto l’intero gruppo operativo della CRA e si è concluso con la produzione di un elaborato sulla frase “Rinascerò/Rinascerai”, la canzone che ci ha accompagnati.
    Ne è emersa la fierezza del mostrarsi, unita ad un forte senso di apparenza, collaborazione e responsabilità.
    Il video documenta le fasi del progetto e la restituzione finale al gruppo.

    L’équipe
    CRA “Nevio Fabbri”, Molinella (BO)

  • La Leonessa Ferita

    L’altro giorno, una collega che in questi difficili giorni vive l’esperienza della fragilità, in un confronto di gruppo ha condiviso la sua fatica e lo psicologo Scirgalea le ha restituito l’immagine della Leonessa Ferita.
    La Leonessa è forte ed energica, difende la sua…famiglia e quando è ferita si sente frustrata ed inutile, o addirittura si vergogna.
    Quest’idea, questa metafora e quest’immagine, in questi giorni sta lavorando tantissimo dentro di me, restituendo dignità, significato e forza sia al nostro lavoro che alle nostre beneficiarie e ai nostri beneficiari.
    Al nostro lavoro, perché stiamo capendo che ci possiamo permettere in alcuni passaggi di sentirci… tranquillamente fragili e vulnerabili.
    Siamo uomini.
    Siamo donne.
    Siamo fragili e vulnerabili!
    Dall’altra, perché mette i beneficiari e le beneficiarie nella condizione di vedere questa Fragilità, di rispecchiarsi in essa e, per un momento, d’invertire i ruoli: a tratti noi forti e loro vulnerabili e in altri, come in questo caso, il contrario.
    Credo che anche questa sia la forza del nostro lavoro.
    La forza della vulnerabilità.
    Così, con queste immagini, che a me danno un senso compiuto del mio lavoro, vi abbraccio e ringrazio tutti e tutte, per la grande forza ed impegno.

    Lucio, responsabile settore Fragilità Società Dolce
    Bologna