• Simone Secchi

    Sono un medico, laureato dal 2014. Ho iniziato a lavorare in Val Camonica, poi mi sono spostato verso Brescia, dove vivo da solo. Nel 2016 ho incontrato Società Dolce e ho assunto l’incarico presso la RSA di Sale Marasino e poi di Marone. Oggi in cooperativa ricopro il ruolo di direttore sanitario di tutte le case di riposo e RSA dell’area Nord-Ovest, quindi della Lombardia: due a Mantova, due a Brescia e due a Bergamo, oltre ai servizi domiciliari del territorio lombardo.

    Amo il mio lavoro, anche per i suoi aspetti umani. Il medico in RSA è punto cardine della relazione coi familiari, perché oggi si è perso il rapporto diretto con chi ti cura. Di fronte a patologie anche trentennali, mi trovo di fronte persone non informate del proprio quadro clinico, che apprezzano l’ascolto e le spiegazioni che gli diamo.

    Perché ha accettato di far parte del CdA di Società Dolce?
    È un’opportunità. Dall’esperienza di amministrazione di una realtà molto complessa, con tanta storia alle spalle, credo di poter cogliere delle nuove competenze gestionali, sui rapporti istituzionali e con la committenza. È una bella formazione anche dal punto di vista manageriale.

    Quale pensa che sarà il suo contributo nel CdA?
    Porterò senz’altro l’attenzione per la persona, mettendo i soggetti fragili al centro, come ogni buon medico deve fare, ma anche la voce di chi, nella cooperativa sociale, si occupa della parte sanitaria, che a volte per necessità economiche, o per abitudine, non vede riconosciuto il consueto valore. Oggi, con la gestione di hospice, RSA e sub acuti, la visione del personale specificatamente sanitario è importante e il nostro lavoro va rivalutato. Soprattutto ora, che il Covid ha causato una diaspora di infermieri e medici verso il servizio pubblico, le differenze di trattamento andrebbero almeno in parte colmate. Dobbiamo essere competitivi.
    Inoltre, voglio portare una riflessione sulle RSA oggi, per definire meglio le risposte ai bisogni di un’utenza diversa da qualche anno fa. Un tempo le case di riposo accoglievano anche persone autonome, oggi abbiamo solo ospiti con gravi malattie croniche e degenerative. La rete della medicina generale è cambiata e quando subentrano una o più patologie invalidanti, il sistema crolla e ai familiari, o al servizio pubblico, non resta che la RSA. Viviamo più a lungo, ma ci si ammala anche di più.

    Cosa fa nel tempo libero?
    Viaggio appena posso e amo moltissimo leggere.

  • La Cooperazione bolognese dialoga coi candidati Sindaco

    Dopo la significativa esperienza della Giornata della Cooperazione bolognese di mercoledì 22 settembre, nella quale l’Alleanza delle Cooperative Italiane di Bologna ha dialogato con gli attori principali della città ed ha presentato ai candidati alle imminenti elezioni comunali le proprie proposte ed i progetti per lo sviluppo futuro, raccolti nel documento Bologna SI-CURA, l’Alleanza Cooperative Italiane di Bologna organizza “La Cooperazione bolognese dialoga coi candidati Sindaco“, un incontro coi candidati sindaco per la Città di Bologna.

  • Il Pilastro a Società Dolce

    Simone Borsari, presidente del quartiere San Donato-San Vitale, ha visitato la sede di Società Dolce e il totem creato dall’artista Eugenio Tibaldi e dai ragazzi del Pilastro, agglomerato popolare alla periferia di Bologna. Uno spazio con tante contraddizioni, ricco di potenzialità e risorse di cittadinanza attiva, capace di partecipazione e impegno sociale. Il totem include in una colata di resina, oggetti scelti dai ragazzi e destinati ad essere buttati, resi immortali nell’opera, a testimoniare che ci sono bellezza e futuro anche dove non ce l’aspettiamo.

  • Camilla Monteventi

    Ho 41 anni, sono bolognese, sposata da due anni. Ho una laurea in Scienze statistiche ed economiche, due master, uno dei quali in Cooperazione. Finita l’università ho lavorato ad un progetto di Altercoop, cooperativa sociale che operava nel commercio di carta, cancelleria, informatica e, marginalmente, nei servizi. Mi occupavo di Qualità, settore del quale, in seguito, sono diventata responsabile. Mentre lavoravo, ho frequentato il primo master, con uno stage nell’azienda e-commerce di La Perla. Al termine, ho firmato il contratto con Altercoop, come responsabile Marketing, su statistiche, andamenti, rete dei venditori e alla fine anche controllo di gestione. Nel 2014-2015, ero nel consiglio di amministrazione da sei mesi, Altercoop fu messa in liquidazione e, per salvare il salvabile, dieci soci costituirono una nuova realtà, trasformando un consorzio privo di attività dopo la perdita di appalti, in cooperativa sociale. Era Iris, dove decisi di entrare anch’io, che acquisì il ramo dei servizi di altercoop: pulizie, portierati e rifiuti per Herambiente. Io curavo la parte economica, la fatturazione, i bilanci e il commerciale e ne divenni vicepresidente. Il mio incontro con Società Dolce risale ad allora, quando essa decise di diventare socio sovventore di Iris, con un importante contributo sul piano gestionale e della consulenza.

    A fine 2015, la coop sociale Inventatempo, una realtà di tipo A+B, di San Giovanni in Persiceto, andò in liquidazione volontaria. Società Dolce acquisì i servizi della parte A e noi quelli della parte B, allargandoci così su nuovi territori. Oggi sono presidente di Iris e membro di altri consorzi e consigli di amministrazione, tra i quali Indaco e Seneca.

    Perché ha accettato di far parte del CdA di Società Dolce?
    Società Dolce ha espresso l’esigenza di avere membri esterni, con un’ottica ovviamente diversa dalle persone interne ad essa. Sto imparando molto da quest’esperienza e altrettanto spero di dare, in un bello scambio. È una realtà complessa e articolata, c’è molto da apprendere, soprattutto in ambito sociale.

    Quale pensa che sarà il suo contributo nel CdA?
    Porto le mie competenze di analisi, uno sguardo tecnico e la perseveranza. Non miro alla carica, ma prendo le cose seriamente, sono un diesel che parte piano, ma arriva fino in fondo.

    Cosa fa nel tempo libero?
    Amo viaggiare e sono una sportiva, ho giocato a pallavolo a livello agonistico. Uno spazio importante nella mia vita l’hanno gli amici, la socialità e gli affetti.

  • Doriana Ballotti

    Nata nel 1949, una laurea in Dams, proprio all’università ho fatto la mia prima esperienza cooperativa. Con una decina di giovani ho costituito Archea, piccola realtà per la gestione di servizi dell’allora Opera universitaria. Perso l’appalto, l’avventura si concluse. Ci licenziammo tutti, ma tenemmo viva la cooperativa, affinché si potessero reperire altri lavori.  Eravamo giovani, ma con responsabilità, alcuni di noi avevano già famiglia. Io ero la presidente, avevo avuto i miei primi rapporti con Legacoop ed ebbi da loro l’offerta di assunzione come quadro. Sono stata responsabile degli affari generali, della formazione, del monitoraggio e controllo, della responsabilità sociale.  Allora non si chiamavano aree, ma politiche e le ho percorse tutte. Negli ultimi anni della mia carriera mi sono occupata di welfare, quindi di cooperative sociali.

    Al di fuori di Legacoop, ho ricoperto anche altri incarichi per l’ente pubblico: presidente per undici anni della Fondazione “Benni” e di “Casa Damiani”, una RSA di Castenaso, poi vicepresidente della RSA di Budrio e consigliera del Giovanni XXIII. Esperienze concluse quando accettai il ruolo di responsabile a Legacoop. Oggi sono in pensione e faccio parte del collegio sindacale del Martin Pescatore, di Aldebaran e di IPRASS, oltre ad essere consigliera di Coop Reno.
    Feci un bel percorso con le cooperative sociali, quando il dipartimento di Salute mentale di Bologna, istituì il budget di salute. Non più interventi a retta, ma spacchettati sull’abitare, il sociale, il sanitario, per costruire un pacchetto adatto alla persona. Iniziava la personalizzazione del servizio, e con le coop abbiamo lavorato insieme su questa novità. Da lì nacque il consorzio Indaco, cui è seguito l’Arcolaio.

    Perché ha accettato di far parte del CdA di Società Dolce?
    Oggi che sono pensionata, mi piacerebbe aiutare qualche giovane amministratore a crescere.

    Quale pensa che sarà il suo contributo nel CdA?
    Al di là dell’esperienza sul welfare, porto le esperienze in altri settori, un ragionamento e uno sguardo eclettico, da altri punti di osservazione.

    Cosa fa nel tempo libero?
    Leggo, amo la Mazzucco e Camilleri, faccio giardinaggio nella mia casetta sull’Appennino e la nonna di tre meravigliosi nipoti.

  • Sviluppare un welfare comunitario ed economie coesive

    Martedì 21 settembre alle ore 14.30 si terrà il nuovo Digital Talk di Road to Social Change che tratterà il tema “Sviluppare un welfare comunitario ed economie coesive”.

    Si rifletterà sul ruolo della comunità come co-produttore dei servizi di interesse generale, su come questo approccio possa dilatare le tradizionali categorie del welfare e legarsi alle filiere del territorio per favorire inclusione sociale e inserimento lavorativo.
    Si parlerà di una dimensione comunitaria in cui poter costruire insieme nuove soluzioni, nuove offerte di servizi e promuovere economie coesive e di coesione sociale.

    PROGRAMMA

    Modera:
    Stefano Arduini, Direttore Responsabile di Vita Magazine

    • Saluto di benvenuto
    Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord, UniCredit

    • La sfida: sviluppare un welfare comunitario ed economie coesive
    Giorgia Perra, Coordinatrice AICCON Alta Formazione

    • Il welfare di comunità come pilastro dello sviluppo
    Stefano Zamagni, Università di Bologna

    • Tavola Rotonda Comunità intraprendenti e inclusive
    – Pietro Segata, Presidente Società Dolce
    – Francesca Nora, AD Arca Lavoro
    – Marco Casodi, Vice Presidente Associazione RealMente

    • Welfare platforms: il welfare comunitario a portata di click
    Fabio Fraticelli, TechSoup Italia

    • Chiusura dei lavori
    Stefano Arduini, Vita Magazine

    Per iscriverti all’evento, CLICCA QUI

    L’iniziativa è promossa da UniCredit, in collaborazione con AICCON, Politecnico di Milano- Tiresia/MIP, Fondazione Italiana Accenture e TechSoup, all’interno di Road to Social Change, un progetto di “sviluppo integrale” per il Terzo Settore.

  • ACI, Bologna Si-Cura

    Bologna Si-Cura, il 22 settembre 2021, in occasione della Giornata della Cooperazione, confronto e dialogo con tutti gli attori economici e istituzionali della città. Saranno presentate le proposte della cooperazione bolognese in vista del voto.

    La cooperazione è da sempre tra gli attori principali della società civile ed economica di Bologna. Mira alla realizzazione di beni e servizi che riguardano la vita delle persone e delle comunità in cui opera e delle quali si sente responsabile. Molti sono gli ambiti di generazione di valore condiviso e diffuso da parte della cooperazione che, nel corso della sua storia, si è fatta depositaria di una visione della società e del mercato che vuole mettere a disposizione del territorio, delle Istituzioni e di coloro che si candidano ad amministrarle per i prossimi anni. In occasione delle elezioni amministrative del 3 e 4 Ottobre, l’Alleanza delle Cooperative Italiane di Bologna, che riunisce le rappresentanze territoriali di Agci, Confcooperative e Legacoop, intende partire da questo serbatoio di esperienze e competenze, per rilanciare – in questo particolare momento storico – il dialogo con la città e i suoi principali attori, nonché coi candidati alla guida delle Istituzioni locali.

    La visione dalla quale muove l’Alleanza delle Cooperative bolognesi parte dalla presa in carico delle difficoltà economiche e sociali determinate dal Covid. Per guardare al futuro di Bologna, è necessario partire dalla cura delle ferite e dalla ricucitura degli strappi prodotti dalla pandemia. Il bisogno di cura e di sicurezza è indicato dal titolo scelto per la Giornata della Cooperazione del 22 settembre 2021, Bologna Si-Cura, presso Dumbo, Via Casarini 19, Bologna.

    Le proposte della cooperazione per Bologna saranno presentate da Rita Ghedini, Daniele Ravaglia e Massimo Mota, rispettivamente presidente e co-presidenti dell’Alleanza delle Cooperative Italiane di Bologna. Il 22 settembre, in occasione della Giornata della Cooperazione, ci saranno diversi momenti di confronto con tutti gli attori economici, istituzionali e sociali della città, sulle proposte della cooperazione. All’evento saranno invitati i candidati alle amministrative del 3 e 4 ottobre 2021.

    Nella Sessione del mattino > PANEL 2 “Bologna – Italia. Scenari di sviluppo sostenibile e contributo delle imprese cooperative” – in programma dalle ore 11.00 alle 12.30 – si segnala, tra gli altri, la partecipazione in qualità di relatrice di Caterina Segata, responsabile area educativa Società Dolce.

    (fonte Eventbrite)

     


    In presenza: c/o Dumbo, via Casarini 19, Bologna
    In applicazione del Decreto Legge n. 105 del 23 luglio 2021, è necessario presentare all’ingresso la certificazione verde COVID-19 (Green Pass), in formato cartaceo o digitale.

    In diretta streaming sui canali YouTube: You Tube aYou Tube b

    Per partecipare è necessario iscriversi al seguente link: https://bologna_si-cura_aci_2021.eventbrite.it/