I fondi mutualistici CoopFond della Lega delle Cooperative e General Fond, di AGCI, Associazione Generale Cooperative Italiane, sono stati ammessi come soci finanziatori della cooperativa sociale Società Dolce, ex legge 59/1992.
Un percorso iniziato nel 2021 con le modifiche dello statuto, l’approvazione del regolamento, l’emissione delle azioni di finanziamento e l’accoglimento di una disponibilità palesata senza indugi dai fondi. Sono stati inoltre sottoscritti dei patti parasociali, che riservano ai fondi mutualistici la facoltà di nominare un proprio amministratore ed un sindaco, alla scadenza dell’attuale organo amministrativo.
“Un risultato di cui siamo orgogliosi, non tanto per il valore economico patrimoniale, pari a 200mila euro in azioni da 500 per ogni fondo, ma per il riconoscimento dato al nostro progetto imprenditoriale, sul piano industriale 2021-2028”, dice Pietro Segata, presidente di Società Dolce. “I due fondi mutualistici – continua – a cui per legge le cooperative destinano il 3%, confermano massima fiducia nella solidità della cooperativa, che dalla pandemia esce addirittura rafforzata, grazie anche alla capacità di reagire agli eventi avversi”.
“Con la partecipazione al capitale sociale di Società Dolce – dichiara Giovanni Schiavone, presidente di General Fond – scommettiamo sulla validità del suo piano industriale 2021-2028. Infatti, ammirando il coraggio messo in atto nel progetto imprenditoriale della cooperativa, non potevamo esimerci dal dare un apporto in qualità di socio finanziatore, insieme a Coopfond. Una conferma del ruolo strategico del Fondo dedicato al sostegno e allo sviluppo delle cooperative e, nel caso di specie, di quelle appartenenti al settore della cooperazione sociale”.
Una posizione avvalorata anche dal direttore generale di Coopfond, Simone Gamberini: “Con questo intervento sosteniamo la volontà di una cooperativa di crescere ancora e bene, in modo sostenibile ed inclusivo, facendo ricorso anche a strumenti finanziari innovativi, collaborando con operatori che fino ad oggi non avevano guardato al nostro movimento come ad un ambito interessante d’intervento. È la scelta giusta, capace di dare alle nostre imprese le energie necessarie per affrontare al meglio le sfide della transizione digitale ed ambientale, verso un modello di sviluppo sempre più sostenibile”.
Società Dolce ha inoltre inaugurato il proprio ingresso nel mercato del debito, con un Minibond long term assistito dalla Garanzia Italia rilasciata da Sace e le obbligazioni emesse sono state accolte da Borsa Italiana, collocate per 4,4 milioni di euro e quotate nel mercato ExtraMOT PRO3. Il rendimento lordo annuo riconosciuto agli investitori è del 4,5% ed è prevista la consueta opzione call, per l’eventuale rimborso anticipato a discrezione dell’emittente, con contestuale premio all’investitore.
Un’operazione che mira a consolidare il patrimonio aziendale di una realtà cooperativa tra le prime dieci in Italia, che opera in un settore strategico, come quello sociosanitario.
“È un altro salto di qualità, una strada nuova per acquisire una provvista finanziaria complementare a quella tradizionale – spiega PietroSegata – e ci apriamo ad una comunità economica che ha mostrato fiducia nei nostri progetti di crescita e di sviluppo prospettico. Il nostro Piano industriale 2021-2028 parte dall’attuale valore della produzione di oltre cento milioni di euro, oltre quattromila occupati e una reputazione molto solida. Condividere con i nostri committenti pubblici e coi fruitori dei nostri servizi la rigenerazione dei sistemi di protezione sociale e sanitaria è per noi il principale fattore di crescita. La scelta di emettere obbligazioni a sostegno del nostro sviluppo corrisponde a questa esigenza. Abbiamo scelto di differenziare stabilmente le fonti di provvista che, in passato, si sono prevalentemente concentrate sul capitale di rischio conferito dai soci e sulle tradizionali forme bancarie. Società Dolce è protesa da oggi verso l’adozione di forme di finanza innovativa”.