• L’esercito Italiano e Russo uniti contro il Covid-19

    La sanificazione della RSA di Trescore Balneario, lo scorso 10 aprile, ha visto in campo la bella collaborazione tra l’Esercito italiano e l’Esercito russo. Dopo avere pianificato l’intervento e averci spiegato i dettagli, i militari hanno indossato le tute protettive e i dispositivi di protezione individuali, mentre noi spostavamo gli ospiti in terrazza. Ad operazione conclusa, le due squadre di militari si sono fermate a pranzo con noi, nel parco della RSA e insieme abbiamo gustato un ottimo pasto offerto dal Ristorante della Torre, con la collaborazione della macelleria Fratelli Ghilardi, il Punto frutta Fratelli Colleoni e Passion fruit di Claudia e Moira. Tutti noi della RSA e di Società Dolce ringraziamo sentitamente l’Esercito italiano, l’Esercito russo, il Comune di Trescore, il consorzio Servizi Val Cavallina, il Gruppo Alpini Trescore Balneario, Italtrans SpA, che ha donato le colombe pasquali ad ospiti e operatori, la comunità di Valbondione che, come la signora Denise Lussana, ci ha confezionato e donato dei camici. Successivamente, le due squadre dell’Esercito italiano e russo hanno effettuato anche la sanificazione della RSA di Azzano, portando avanti un’importante azione di solidarietà congiunta, in zone duramente colpite dal coronavirus, contribuendo così, al ritorno alla normalità.

    Miriam, coordinatrice infermieristica
    RSA Trescore Balneario (BG)

  • Le video-lezioni per bambini e ragazzi

    La chiusura delle scuole a causa dell’emergenza Covid-19 ha interrotto bruscamente l’attività degli educatori e degli insegnanti coi bambini e i ragazzi. Secondo quanto previsto dal Dpcm dell’8 marzo 2020, i Dirigenti Scolastici per colmare questo vuoto hanno attivato percorsi di educativa/didattica a distanza.Società Dolce, ha collaborato sin dall’inizio, quotidianamente, tramite il proprio personale educativo con le scuole del territorio, realizzando progetti didattico educativi rivolti in primis agli studenti con disabilità.Gli educatori attraverso l’utilizzo delle piattaforme digitali online, forniscono  sostegno all’apprendimento, momenti di relazione e condivisione su quanto sta accadendo, raggiungono obiettivi posti ad inizio anno scolastico “riscrivendoli in forma digitale”. In particolare per i più piccoli o per i minori con disabilità gravi realizzano tutorial ludico ricreativi che i bambini possono fare in autonomia o con l’aiuto dei genitori.

    Manuel, coordinatore servizi scolastici
    Servizi educativi 6-18, Città Metropolitana di Bologna

  • Confindustria Emilia intervista Caterina Segata: “Attenzione alla fase 2 dei nostri bimbi”

    20/04/2020

    Se è indubbio che la ‘fase 2’ del mondo produttivo debba viaggiare su corsie celeri e preferenziali è altrettanto vero che una ‘fase 2’ armonica e ben congegnata non può prescindere dalla sistematizzazione del modello educativo. La nostra intervista a Caterina Segata, responsabile dell’area Infanzia della coop sociale Dolce di Bologna.

    Dottoressa Segata che cosa significa, in questo momento, mettere al centro i bisogni dei più piccoli? 
    “In questa emergenza ‘impensabile’ dobbiamo per prima cosa non dimenticarci dei più piccoli, dei loro bisogni e dei loro diritti. Le famiglie sono entrate in questa crisi con le risorse che avevano e attendono, con straordinaria pazienza, che qualcuno indichi una strada per uscire dall’emergenza e per tornare alla normalità. È urgente indicare questa strada con coraggio e determinazione, mettendo in discussione certezze e consuetudini”.   

    Laddove c’è la possibilità dello smart working i bambini possono continuare a essere accuditi dai loro genitori. Ma la conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro è completamente saltata. 
    “Metterei un punto interrogativo sulla prima affermazione: è proprio vero che i bambini possono continuare ad essere accuditi se i genitori lavorano in smart working? In realtà è assolutamente vera la seconda affermazione: l’equilibrio tra esigenze lavorative ed esigenze legate alla cura dei figli è saltato. In una situazione di emergenza estrema, e per un tempo breve, questo disequilibrio è possibile reggerlo ma oggi, alla vigilia della ‘fase 2’, non è pensabile non avere un piano nazionale che possa orientare le agenzie educative e la scuola nella ripartenza. Non possiamo affrontare la riapertura delle attività produttive se prima non abbiamo dato una risposta al tema della conciliazione. Vorrei a questo proposito ricordare che è dagli anni Settanta che il modello padre breadwinner e madre casalinga non esiste più in Emilia-Romagna. Non penso tanto a un nuovo modello educativo quanto a soluzioni organizzative e logistiche che consentano ai bambini di uscire di casa ed essere accolti nelle strutture educative e scolastiche con serenità e in sicurezza”.   

    Qual è la vostra proposta educativa alla luce di questa emergenza? 
    “Stiamo lavorando sulle soluzioni possibili. Gli interventi educativi domiciliari non si sono mai fermati. Abbiamo continuato a lavorare con le famiglie in condizioni di particolare difficoltà, insieme ai servizi sociali, mentre siamo partiti dall’inizio della sospensione delle scuole in collaborazione con alcune aziende del territorio offrendo una soluzione domiciliare per i genitori che non hanno mai smesso di lavorare. Nei prossimi giorni presenteremo anche la prima proposta di apertura di servizi educativi anche in previsione del periodo estivo”.     

    I nidi di infanzia sono storicamente un fiore all’occhiello del sistema educativo emiliano-romagnolo. Come immagina la loro “fase 2”?
    “I nidi d’infanzia in regione sono un’eccellenza e, nella ‘fase 2′, io li immagino aperti con l’applicazione di tutte le misure di contenimento del virus Covid-19 a oggi conosciute. A mo’ di esempio: screening quotidiano delle condizioni di salute dei bambini e del personale, rapporti numerici educatori/bambini più bassi, maggiore presenza dei collaboratori per una sanificazione continua degli ambienti e dei giochi, pasti mono-porzione”.

    Leggi l’intervista sul sito di CONFINDUSTRIA EMILIA AREA CENTRO

  • Lo psicologo? è online

    Lontanimavicini è il nome del laboratorio di psicologia online di Spazio Salute, il servizio di riabilitazione di Società Dolce. Chiuso per l’emergenza coronavirus, l’ambulatorio ha continuato l’attività psicologica per l’associazione Genitori Ragazzi Down, attraverso videochiamate quotidiane a gruppi di tre, o quattro giovani pazienti. L’obbiettivo è di non interrompere i supporti psicologici, ma anche di non farli sentire soli e dare un appuntamento significativo alle loro giornate. Cosa facciamo? Si parla e ci si racconta, ma si canta anche e si balla, per sentirsi insieme, anche se a distanza. La psicologia non si ferma e noi psicologi di Società Dolce abbiamo risposto all’emergenza di non lasciare soli i cittadini.

    Fiorinto, psicologo
    Società Dolce

  • Segnalazione del Premio di Poesia per Silvana

    Anche in momenti della vita difficili e bui, possiamo trovare qualcosa che illumina le giornate e ci aiuta a stare meglio. Alla CRA “Villa Paola”, alcuni anziani hanno partecipato alla VI edizione del Premio di Poesia “Terra di Virgilio”, nella sezione Ozio degli Attivi e una delle nostre ospiti ha ricevuto la segnalazione della giuria e la sua poesia inserita nell’Antologia del Premio, edita da Gilgamesh Edizioni e La Corte dei Poeti. L’autrice si chiama Silvana Ricci e, inutile dirlo, è molto felice. Di seguito potete leggere la sua poesia

    Ricordi
    Gli anni passano
    La vita è sempre bella
    Da un’emozione inaspettata
    un ricordo sboccia come un fiore
    – c’è un’impronta impressa nel cuore? –
    E così con una macchina del tempo
    entriamo nel film della nostra vita
    e un sussulto si sprigiona.
    Nella città della memoria
    nasce l’infinito
    Ricci Silvana, 84 anni

    Cinzia, animatrice
    CRA “Villa Paola”, Bologna

  • 230 metri di bandiera contro la paura

    La bandiera più lunga dell’Emilia Romagna, l’abbiamo realizzata noi, volontari del Centro “Giusti” di Pianoro. 230 metri di orgoglio nazionale, che da qualche giorno circonda i quattro lati del Comune, per ricordare che il nostro Paese, duramente toccato dal coronavirus, può farcela. Appesa dalla sindaca Franca Filippini, dal vicesindaco Marco Zuffi, da un assessore e da me, fa bella mostra di sé e lancia ai cittadini un messaggio di unità e speranza.

    Andreina, animatrice sociale
    Centro socio culturale “Giusti”, Pianoro

  • Fatima ed io abbiamo cominciato a correre

    In carcere non si corre. Al dormitorio “Beltrame – Sabatucci” non si corre. A volte il passo diventa svelto, la voce concitata, i movimenti leggermente più repentini, ma non si corre. Se si corre è emergenza. Alle 8.09 del 9 marzo ero al telefono con Lucio, il mio responsabile (solo lui, alle alle 8.09!) e mi dirigevo verso l’ingresso del carcere. Prima di tutti. Per capire. Perché da fuori, anche quando hai un piede dentro, capire è complesso, quanto trovare i pezzi e ricomporre il puzzle. Al Beltrame si dice ci siano 120 persone. Quelle accolte. In carcere si dice ci siano 900 detenuti. Quelli ristretti. Ma il Covid mi ha insegnato a contare con più attenzione. In carcere ci sono circa 200 agenti di Polizia penitenziaria, 4 funzionari giuridico pedagogici, il numeroso personale amministrativo, 9 membri dell’equipe di mediazione sul progetto Dimittendi, un flusso di familiari che accede per i colloqui, i volontari ed il personale della scuola: non c’è numero che li rappresenti tutti e con certezza. Al Beltrame siamo 20 operatori, 5 Oss  del servizio assistenza domiciliare metropolitano, 5 infermieri del Centro Casa, 1 medico del Dipartimento di Cure primarie 3 Ausiliari della cooperativa Iris, 2 educatori sul budget di salute, 1 educatore domiciliare e più di 100 cittadini che ogni settimana attraversano il centro, col loro bagaglio di sportivi, sarti, contadini e agricoltori, residenti, parrocchiani, artisti e molto altro. E se anche volessimo escluderli, insieme a familiari, volontari e insegnanti, visto che stanno fuori, o meglio stanno in casa, che è un dentro differente, sempre più inclusi sono invece Robel, Fathy, Marco, Driss, Nicola, Mustapha, Alessio, Gabriele, Tommaso, Manuel, Mario, Consolata, Carolina, Fatima, Francesco, Luciano, Sarah, Massimo, Angelo. Ed ancora, Samia, Anida, Natalia, Mosaab, Admir, Fatima e Fatima, operatori, OSS, ausiliari sociali, educatori, antropologi, mediatori, assistenti sociali, psicologi di comunità, pedagogisti, geometri.  Noi. Veneto, Puglia, Egitto, Eritrea, Marocco, Lombardia, Algeria, Albania, Moldavia, Campania, Emilia Romagna, Sardegna, Venezuela, Tunisia, Serbia: l’hai voluta la trans-cultura, la trans-professionalità? La preoccupazione oggi attraversa il mondo. Un mondo che sta anche dentro al Beltrame e al carcere. Alla preoccupazione, noi rispondiamo con tenacia, realismo, a tratti con sconforto, errori, idee, emergenze prima e miglioramenti poi,  prospettive offuscate, mascherine homemade, procedure last minute, uno sportello di mediazione a distanza, film di Totò e sfida al giardiniere dell’anno, battute davanti ad un monitor che fa il massaggio cardiaco alla relazione, il telefono che suona prima dell’alba e dopo il tramonto, l’ospite con la febbre, la paura del contagio, i cittadini di fuori che ci chiedono come stanno i cittadini di dentro, rendendosi disponibili…a distanza. La cittadinanza è ancora attiva. Tutte e tutti. Lì, nessuno ha fatto un passo indietro. Nessuno corre. Ciascuno di noi in un frangente ha vacillato, certo. Per poi riprendere, di slancio, insieme.

    Annamaria, coordinatore
    Centro di accoglienza per persone senza dimora “Beltrame-Sabatucci”, Bologna

  • Visite virtuali nelle CRA per anziani

    Alla CRA “Villa Paola”, come in ogni altra residenza per persone disabili o anziane, Società Dolce ha sospeso le visite dei familiari, fino a data da definirsi. Il divieto di accesso si è reso necessario al fine di evitare contagi tra gli ospiti e gli operatori ed è stato applicato senza che nessuno avesse modo di prepararsi. Un duro colpo per gli ospiti e le loro famiglie, abituati ad incontrarsi con regolarità, che hanno reagito con rassegnazione, ma a volte con disperazione e preoccupazione. Nasce così l’idea delle videochiamate, già sperimentata in passato col progetto Sicuramente, il tablet per gli anziani delle CRA “Nevio Fabbri” e “Casa degli Etruschi”, site fuori Bologna, che ha permesso ai parenti distanti di poter accertare ogni giorno lo stato del proprio caro. Al tempo del Covid-19, la videochiamata è diventata un appuntamento giornaliero, grazie all’aiuto degli operatori e dello psicologo. Un modo per sentirsi vicini e considerati.

    Michele, coordinatore responsabile
    Società Dolce, Bologna

  • #NevioFabbrinonsiferma

    Dopo giorni di lavoro a supporto ad ospiti, familiari e operatori, ho avvertito il bisogno di scrivere queste righe e di condividerle con il fantastico gruppo di operatori della CRA “Nevio Fabbri”, impegnati nella gestione dell’emergenza  Covid-19 . Questa situazione ci sta insegnando che non esistono frontiere. Possiamo innalzare muri e barriere, ma poi qualcosa d’infinitesimale le attraversa in un secondo, lasciandoci vulnerabili e privi di difesa. È con queste parole, che voglio iniziare a descrivere quello che ho visto e vedo nella CRA “Nevio Fabbri” di Molinella.
    La grave emergenza sanitaria ci porta sensazioni ed emozioni che sfuggono al controllo, domande senza risposta. Ci rende vulnerabili in un mondo che abbiamo creduto di poter controllare e che ci ha fatto credere di essere invincibili, onnipotenti, figli di un sistema che rispondeva alle nostre volontà. Oggi sappiamo che non è così e ci teniamo in equilibrio giorno dopo giorno, nell’incertezza, nella paura, nell’impossibilità di fare, senza avere il controllo del tempo. Non sappiamo quando finirà, ma tutti siamo in prima linea, impegnanti a garantire una buona vita a chi non può farlo da solo. Il nostro senso di responsabilità ci fa andare avanti, sfidando la sorte, armati dei dispositivi di protezione, come guerrieri marziani, come un carnevale mai finito. Siamo qui, nei nostri corridoi, nelle camere degli anziani, per garantire loro dignità. Siamo qui, con la paura, l’ansia, le lacrime, i sorrisi, i sensi di colpa verso le nostre famiglie, che dopo ogni turno incontriamo e non possiamo abbracciare, ma nonostante tutto questo non molliamo. Il Covid-19 non ci ha fermati, perché dentro di noi batte un cuore, una solidarietà per l’altro e nell’incontro troviamo bellezza e valori, assaporiamo le emozioni del nostro bellissimo lavoro e della vita. Perché la vita continua, “Nevio Fabbri” non si ferma. Avanti tutta!

    Fiorinto, psicologo
    Casa Residenza Anziani “Nevio Fabbri”, Molinella (BO)

  • Mascherine gratis a Pianoro

    Sono arrivate in pacchetti da cinquanta, le mascherine della protezione civile, da smistare in pacchetti da due, parte dei due milioni distribuite dalla Regione Emilia Romagna, ai comuni. A Pianoro, la sindaca Filippini, i suoi collaboratori e i volontari del Centro socio ricreativo “Giusti”, hanno confezionato centinaia di buste pronte ad essere consegnate ai cittadini, con tutte le precauzioni igieniche e i dispositivi di sicurezza del caso. Ci hanno pensato sempre i volontari, a distribuirle nella buchetta degli anziani, mentre il rimanente saranno date a chi va in giro senza. Il Centro continua, così, la propria attività verso le fasce più deboli, anche a porte chiuse.

    Andreina, animatrice sociale
    Centro socio ricreativo “Giusti”, Pianoro