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Tra i relatori, Luca Rizzo Nervo, assessore al welfare del Comune di Bologna e Lorenzo Roti, direttore dell’AUSL di Bologna.
Il consorzio Colibrì, nato nel 2009 come network di 22 strutture sanitarie e sociosanitarie dell’Emilia Romagna, è rosa.
Il 71% del personale è donna e si colloca in una fascia di età tra i 30 e i 50 anni, la differenza salariale a parità di mansione è stata azzerata e tra il personale straniero il 91% sono donne.
Un impegno per la parità di genere perseguito anche da Società Dolce, che aderisce al consorzio, cooperativa all’86,6% femminile, con 3.168 donne su 3.661 occupati e che, nel 2022, nonostante i due anni di pandemia, ha stabilizzato 228 donne, con contratto a tempo indeterminato.
Società Dolce antisindacale? Pietro Segata, presidente della cooperativa non ci sta ed intende ripristinare la verità dei fatti sullo strumento della Banca ore, contestato da SGB sulla stampa, anche con affermazioni inesatte.
“La Banca ore – spiega Segata – è uno strumento utile, che dà ai lavoratori certezza retributiva e contributiva. Inizialmente anch’io non ne avevo compreso tutte le potenzialità e sono state proprio le sigle sindacali maggiormente rappresentative a mostrarmene i vantaggi”.
Intanto, è bene precisare che la Banca ore non è un’invenzione di Società Dolce, bensì è un obbligo introdotto dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro della cooperazione sociale, nonché prassi diffusa da tempo in tutta Italia, nell’impiego pubblico e privato. È grazie alla Banca ore, se la cooperazione si è emancipata dallo ‘stigma’ di rapporti di lavoro a ore percepiti come ‘a cottimo’ e di ‘intermediazione’ di mano d’opera.
Eppure, l’accanimento di SGB su questo utile strumento, che ai lavoratori porta diversi vantaggi, tra i quali la garanzia di un contratto a tempo indeterminato, che permette loro di richiedere mutui o prestiti, è irremovibile.
“Sulle dichiarazioni di SGB riportate dai media, inerenti alla determinazione recentemente assunta dal Tribunale di Bologna, è importante ristabilire la realtà. Il giudice ha accolto la nostra tesi sulla legittima esclusione di SGB dalle trattative e dal tavolo contrattuale sulla Banca ore e ha accolto, solo parzialmente, il ricorso del sindacato in merito alla omessa informazione sindacale. Ha chiarito che la partecipazione ai tavoli di contrattazione aziendale, sfociata nell’accordo del maggio 2022, non poteva che essere riservata alle sole sigle sindacali che avevano sottoscritto l’accordo territoriale a livello di Area Metropolitana, di cui i successivi accordi aziendali costituivano la prosecuzione e il completamento. L’esclusione di SGB deriva dal fatto che il sindacato ricorrente non aveva sottoscritto né il CCNL né il contratto territoriale del giugno 2018 di cui l’accordo aziendale costituisce il completamento”.
Anche il Consiglio di Amministrazione di Società Dolce, tenutosi lo scorso 13 febbraio, ha preso atto della correttezza del comportamento della propria direzione.
Ciò che invece il giudice ha ritenuto antisindacale è la violazione del dovere di informativa da parte di Società Dolce, a cui la cooperativa poteva opporsi, poiché si fa discendere un obbligo di informazione e confronto nei confronti di SGB, da una clausola di un Contratto Nazionale Collettivo di cui SGB non è parte. “Ma abbiamo scelto di non presentare opposizione – continua Segata – pur conservando le nostre ragioni. Sopportiamo lo sciopero indetto da SGB del 23 febbraio contro la Banca ore, manifestando, anche in quella sede, la nostra corretta impostazione e condotta. All’incontro in Prefettura a Bologna, SGB non si è presentato, ma noi, come abbiamo sempre fatto, informiamo e ci confrontiamo sul tema, con tutte le sigle sindacali, firmatarie e non firmatarie del CCNL, dove esse abbiano un’effettiva rappresentanza, o delle RSA”.
Intanto, SGB ha chiesto un incontro ai vertici della cooperativa, per spiegare loro le ragioni dello sciopero. Società Dolce resta aperta all’ascolto delle diverse posizioni, ma continuerà ad applicare la Banca ore, pur con un’ottica di miglioramento e rimuovendo eventuali deficienze organizzative e ricadute negative sulla retribuzione e contribuzione dei singoli. Un atteggiamento mite, ma determinato, quello della cooperativa, uscita da tre anni di pandemia quasi indenne, grazie alla professionalità, all’impegno e alla motivazione dei suoi lavoratori e delle sue lavoratrici.
“Un’esposizione reputazionale irresponsabile, come quella perpetuata da SGB, che non ricerca relazione né dialogo, non possiamo condividerla. Non solo: è nostro dovere fare chiarezza e difendere il posto di lavoro delle 4500 persone che ogni mese contano sulla solidità e responsabilità con cui la cooperativa opera. Sono loro, che vanno tutelati”.
E’ possibile vedere la trasmissione in diretta sul canale 88 “Madeinbo.tv”. Se non fosse visibile al canale 88, andare sul canale 80 e cliccare sul pallino rosso: si apriranno tre finestre, andando su canali TV scegliere Made in Bo TV.
14/12/2022
Bologna – Dalla sfida a squadre per trovare soluzioni innovative e sostenibili di green mobility e green packaging dell’Academy della Maggioli di Santarcangelo di Romagna, fino alla Cooperativa Sociale Dolce di Bologna con una comunità educante a favore di minori under 14 anni e loro famiglie in condizione di fragilità.
Ma anche Rebernig Supervisioni di Granarolo (Bo), che grazie alla rilevazione e all’interpretazione dei rumori ambientali consente di controllare l’illuminazione stradale. O alla Cooperativa di Comunità Pixel di Rimini, con un progetto rilancio dell’area nord della città.
Sono i 4 vincitori della VIII edizione del ‘Premio Innovatori Responsabili’ cui si aggiungono altri 25 riconoscimenti, tra menzioni e premi speciali, a realtà economiche, sociali e istituzionali di tutta l’Emilia-Romagna.
La cerimonia di premiazione si è svolta oggi a Bologna presso la Fondazione Golinelli, alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Green economy, Lavoro e formazione, Vincenzo Colla.
“Tante declinazioni e idee che mostrano quanta creatività ci sia all’interno del mondo imprenditoriale, sociale e di quello formativo dell’Emilia-Romagna. La conferma- ha detto l’assessore Colla– di un approccio trasversale rispetto alle diverse dimensioni della sostenibilità, già emerso nelle precedenti edizioni, che evidenzia una crescente attenzione verso la ricerca di soluzioni orientate all’innovazione per il miglioramento di processi, prodotti e servizi”.
Come per le precedenti edizioni la Regione darà ampia visibilità ai progetti pubblicando le esperienze raccolte nel volume Innovatori responsabili 2022 e attivando una campagna comunicativa che proseguirà nei prossimi mesi, fino ad accompagnare il lancio del nuovo bando 2023.
Il Premio, iniziativa promossa dalla Regione Emilia-Romagna, quest’anno ha registrato 83 candidature, di cui 80 ammesse a valutazione, per un ventaglio di progetti che anche nell’edizione 2022 sono state ricondotti ai quattro pilastri del “Patto per il Lavoro e per il Clima”, ovvero lavoro, imprese e opportunità, diritti e doveri, conoscenza e saperi nonchè transizione ecologica.
I vincitori
Per la strategia ‘conoscenza e saperi’ podio al progetto H-Greennovation dell’Academy Maggioli Spa di Santarcangelo di Romagna (Rn): attraverso un ’hackathon (evento in cui programmatori, sviluppatori, grafici ed esperti informatici lavorano assieme a progetti), studenti si sono sfidati in squadre per trovare soluzioni innovative e sostenibili sui temi del Green mobility e Green packaging.
Per la strategia ‘diritti e doveri’ col progetto ‘Rapporti Corti’ la Cooperativa sociale società Dolce di Bologna realizza una comunità educante per minori dai 3 ai 14 anni, e per i loro nuclei familiari in condizione di fragilità.
Sul versante della ‘transizione ecologica’ il progetto ‘Trails’ di Rebernig Supervisioni Srl di Granarolo dell’Emilia (Bo) punta su una tecnologia innovativa che, grazie alla rilevazione e all’interpretazione dei rumori ambientali, consente di controllare l’illuminazione stradale migliorandone l’efficienza e la sostenibilità. Per la strategia ‘lavoro, imprese e opportunità’, Pixel Società Cooperativa di Comunità di Rimini ha presentato il progetto ‘Rilancio commerciale e turistico di Rimini Nord’ per restituire aree, attività e funzioni alla comunità nonché creare nuove relazioni sociali.
Tra i premi speciali quello relativo al settore moda, quello Ged Gender & Equality, istituto con legge regionale e promosso dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, e quello Youz, previsto per la prima volta in questa edizione, che valorizza percorsi di sviluppo professionale dei giovani under35 anni, in grado di accelerarne i percorsi di carriera.
La violenza di genere è un fenomeno strutturale e diffuso dalle molteplici sfumature: dalla violenza sessuale a quella fisica, dalla violenza psicologica a quella economica, fino ai casi più estremi, i femminicidi.
Essa è un fenomeno che trova nutrimento negli stereotipi e nei pregiudizi ancora oggi profondamente radicati nella cultura e nella società, eliminabili solo attraverso una costante formazione rivolta a tutte le fasce d’età e di popolazione.
In questo contesto, si inserisce il workshop tenutosi il 24 novembre “LE DONNE ANZIANE E LA FRAGILITÀ: dall’ageismo e dall’abuso alle buone pratiche per l’invecchiamento attivo e le cure appropriate”, nell’ambito della 14° edizione del Forum della Non Autosufficienza.
L’evento è stato organizzato dall’Associazione Giovani nel Tempo in collaborazione con Società Dolce; già da tempo, l’Associazione Giovani nel Tempo si impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza nei confronti delle donne anziane, argomento perlopiù inesplorato dai mass media, ma che si compone di tante sfaccettature.
Tra i relatori, Fiorinto Scirgalea, psicologo, esperto delle problematiche psicosociali della terza età e della disabilità di Società Dolce, con il suo intervento “Donne e caregiving: lo stress invisibile. Fattori di rischio e prevenzione”.
L’evento ha riscosso un grande successo di pubblico e ha visto, oltre al dott. Scirgalea, gli interventi di: Andrea Fabbo, Geriatra, Direttore UOC Geriatria -Disturbi Cognitivi e Demenze AUSL Modena; Ferdinando Schiavo, Neurologo, autore del libro “Malati per forza”; Francesca Neviani, Geriatra, responsabile CDCD Geriatria, Ospedale di Baggiovara; Barbara Manni, Geriatra, responsabile Area Fragili Distretto di Sassuolo; Caterina Paolini, Terapista occupazionale, Nucleo Demenze Castiglioni di Formigine.
Giovani nel tempo APS, in collaborazione con Società Dolce, organizza – nell’ambito della 14ª edizione del Forum della non autosufficienza e dell’autonomia possibile – il workshop “Le donne anziane e la fragilità. Dall’ageismo e dall’abuso alle buone pratiche per l’invecchiamento attivo e le cure appropriate”, in programma giovedì 24 novembre 2022 dalle ore 14.30 alle 17.30 nella Sala Sidney del Centro Congressi Savoia Hotel, Bologna.
PROGRAMMA E INTERVENTI
Andrea Fabbo, Geriatra, Direttore UOC Geriatria -Disturbi Cognitivi e Demenze AUSL Modena
> La fragilità nelle donne anziane: cosa sappiamo?
Ferdinando Schiavo, Neurologo, autore del libro “Malati per forza”
> Ciabatte rosse: fragilità e rischio farmacologico
Barbara Manni, Geriatra, responsabile Area Fragili Distretto di Sassuolo, AUSL Modena
> Fragilità e rischio di abuso nelle residenze per anziani
Francesca Neviani, Geriatra, responsabile CDCD Geriatria, Ospedale di Baggiovara, AOU Modena
> Fragilità e rischio di abuso nell’ospedale
Caterina Paolini, Terapista occupazionale, Nucleo Demenze Castiglioni di Formigine, AUSL Modena
> Attività significative e benessere per la gestione della fragilità
Fabrizio Arrigoni, Psicoanalista Università degli di studi di Brescia
> La formazione come costruzione della consapevolezza e del senso di equilibrio
Fiorinto Scirgalea, Psicologo, esperto delle problematiche psicosociali della terza età e della disabilità Società Dolce
> Donne e caregiving: lo stress invisibile. Fattori di rischio e prevenzione
Moderatrice: Caterina Giannelli, Analista e Brainworker
Discussione e dibattito